Il male abita dentro di noi?
-Inside Man-: miniserie di quattro episodi disponibile su Netflix. Il protagonista è Stanley Tucci, e forse è per questo che le mie aspettative erano altissime. In principio trama e fotografia non mi avevano particolarmente colpita, devo ammetterlo, ma proverò a raccontarvi cosa succede senza spoilerare più del dovuto. Jefferson Grieff è un carcerato americano nel braccio della morte che attende il giorno della propria esecuzione come molti altri detenuti. Il crimine che ha commesso è efferatissimo: ha ucciso la moglie. Grieff però non è un comune detenuto: è un ex luminare di criminologia con spiccate doti intuitive e un talento indiscusso nel risolvere i casi più complicati di omicidio. Per questi motivi gli vengono sottoposti una serie di enigmi irrisolti. -Inside Man- ha un obiettivo: scardinare le nostre certezze, e lo fa usando le maniere forti.
La linea che separa il bene dal male non è così netta come immaginiamo: un assassino nel braccio della morte non è poi così diverso da un parroco inglese disposto a tutto pur di salvare il proprio figlio. La storia è intrecciata, la trama a tratti “stiracchiata” ma in quattro episodi, se si ha l’accortezza di osservare nel modo giusto, c’è spazio per una sottotrama più profonda e oscura. Mentirei se dicessi di aver iniziato a guardare questa miniserie senza un’idea ben precisa. Le mie esperienze e le mie scelte mi hanno convinta che c’è sempre la possibilità di scegliere, ma siamo sicuri che sia davvero così? Quando il male può essere giustificato, ammesso e perdonato? Eticamente e moralmente la mia risposta sarebbe MAI. Nemmeno quando quel male è stato compiuto per istinto di sopravvivenza e per paura.
In quattro episodi sento di poter dire che le mie solide certezze hanno vacillato. “Tutti sono degli assassini, bastano una buona ragione e una brutta giornata”, è con questa spiazzante ed estrema verità che dobbiamo fare i conti. I protagonisti, tutti convinti di essere nel giusto, si rivelano spietati oltre ogni limite. Il male risiede davvero dentro ognuno di noi? Di fronte alla possibilità di scegliere tra cosa è giusto e cosa invece non lo è la mente sembra annebbiarsi: anche il più puro dei cuori, per colpa delle circostanze, può rivelarsi privo di pietà e compassione. Il mondo non è diviso, come ci piace pensare, in due categorie. Probabilmente non esistono fazioni e schieramenti: siamo tutti banalmente uguali e cattivi. Ergerci a onesti esseri umani in lotta contro il male è comodo, sicuro e ci risparmia dolore.
Scene tratte dalla serie "Inside Man" - via imdb.com
La realtà è molto diversa: la vita è un gioco di apparenze, una stanza piena di specchi che riflette mille immagini diverse e un’infinità di passi falsi: quelli che commettiamo tutti e che, più o meno abilmente, cerchiamo di celare agli occhi del mondo. Il mostro, quello contro cui puntiamo facilmente il dito, ha i nostri stessi occhi. -Inside Man- dimostra che la morale non esiste: la vita è cieca esattamente come lo è il destino. Tutto quello che conta coincide, irrimediabilmente, con quello che chiamiamo istinto di sopravvivenza. Alla fine di ogni episodio mi sono sentita disorientata, smarrita e confusa. “Da quale parte devo schierarmi?”, mi chiedevo. Tutte le storie hanno bisogno di un cattivo, è necessario. E alla fine è esattamente vicino al crudele protagonista che mi sono seduta: l’unico personaggio davvero razionale e consapevole. Grieff non vuole sfuggire dalla propria natura, ha superato quell’ostacolo ed è finalmente pronto per essere una guida per gli altri. Lui non cerca compassione, perdono, accettazione o misericordia. Ha compreso le regole del gioco, ha capito che il campo delle probabilità è affascinante e rivelatore. Vi consiglio di immergervi nell’intreccio tra due personaggi che sono più di ciò che appaiono: fatelo senza preoccuparvi dell’etica e senza la pretesa di giungere a conclusioni affrettate. Una brutta giornata e una buona ragione possono trasformarci in qualcuno che mai avremmo pensato di poter diventare o che, in fondo, siamo sempre stati.
Testo: La Sconosciuta - Immagine di copertina: KoolShooters via Pexels.com