Desdemona – Poesia inedita
Andrà tutto bene?
Durante le recenti vicende legate alla pandemia di Coronavirus mi ero ripromesso di non sprecare inchiostro per un tema già sufficientemente inflazionato e vivisezionato in ogni suo più minuscolo aspetto. Il panorama dell'informazione (e non solo) mi pareva già saturo di sedicenti opinionisti, virologi, giuristi, allarmisti, noncuranti, pro-e-anti-tutto-compreso-il-suo-contrario, e via dicendo: cosa avrebbe mai potuto aggiungere una voce in più a un coro già così chiassoso e disarmonico? Non che non ci fosse o non avessi niente da dire, anzi; gli echi di quel periodo sono ancora ben udibili a un orecchio sensibile, e alcune ferite non sono ancora del tutto rimarginate. Ma così decisi e così fu.
Quella che vi presento nel post di oggi è l'unica piccolissima violazione al mio "voto di silenzio" sul tema. Per la verità, qui la pandemia si presta solo in chiave di citazione. "Desdemona" è, infatti, una poesia scritta di getto per un contest letterario durante il lockdown, per la quale ho preso in prestito il mantra - da me mai condiviso - della prima fase pandemica: l'arcobalenico "andrà tutto bene". Ma le analogie finiscono qui. In "Desdemona", quindi, non c'è traccia di starnuti, vaccini o contagi; qui si parla semplicemente di un amore shakespeariano rivisitato in chiave contemporanea. Sappiamo tutti che, secondo il loro creatore, per i due amanti non sarebbe finita poi così bene... E per noi invece? È vero, come dicono, che anni di restrizioni, ansie e lavori intelligenti ci hanno cambiato? E se sì, siamo sicuri di essere cambiati in meglio?
Ai partecipanti del prossimo PoePoll sulla nostra pagina Instagram l'ardua sentenza; oggi, limitiamoci a leggere questo dialogo tra i nostri Otello e Desdemona.
Desdemona (andrà tutto bene)
Photo: "Othello and Desdemona", John Everett Millais (1829–1896)
Tu,
Che allevi le mie pene
Che scorri in me
Nella carne
Nelle vene
Proprio tu,
Parlami
E se non vuoi
Guardami,
Almeno
Mostrami
Il sereno
Ché di tinte fosche
Il cuor mio
N'è pieno!
Spezza
Le catene
Dell'inganno
Nuota
Nel mio affanno:
Un abisso
Di mostri e sirene
Dimmi
Quel che conviene
Ciò che duole e cura
Che mi sostiene!
Parlami ancora,
Per l'ultima volta insieme
Ma non dirmi
“andrà tutto bene!”
(Testo: Mattia Urlotti)